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L’inglesina in soffitta
di Luca Masali




UN LIBRO AL GIORNO...


Parlare di libri,
ma soprattutto leggerli.
Questa è l'iniziativa
dell'Unità on line
che presenta
l'incipit di un libro,
di narrativa italiana
e internazionale, scelto
tra le novità librarie del panorama editoriale.


«E vedi de andà minga a perdere tempo dal Marchion, o da grande mi diventi scemo come lui!».
Raffaele si arrampicò sulla bici, sferrando con la punta del piede il primo colpo al pedale. Lanciò un veloce saluto alla mamma proiettandosi sullo stradone centrale, con tutta l’energia dei suoi dieci anni. Accarezzò orgoglioso il manubrio delle manopole di corno e le bacchette cromate dei freni. Se l’era sudato con la pagella, il permesso di usare quella bici lì. Ma ne era valsa la pena, quella non era una bici e basta. Era la bici di papà. Non è che se lo ricordasse tanto bene, il papà. Però la bici era la sua, e voleva dire che era lui l’uomo di casa adesso. Lo stradone diventò presto una ripida discesa, mentre si avvicinava al lago che ogni tanto faceva capolino tra le cime dei cipressi. Correndo sulla terra battuta, la bici sollevava un polverone dignitoso, che Raffaele si sforzava di far diventare grande come quello del cavallo dei cauboi di Ombre rosse che aveva visto al cinematografo. Si alzò in piedi sui pedali, godendosi il baccano delle lamelle di cartone pinzate ai raggi della ruota posteriore.
Allo sbucare della curva a gomito che costeggiava il sederone anonimo dell’Albergo Bretagna, la corsa di Raffaele si troncò bruscamente contro un canapo di spago robusto, di quelli che si usano per stendere i panni.
La corda lo centrò in pieno petto. Raffaele non ebbe nemmeno il tempo di spaventarsi che le chiappe saggiarono la durezza dei calcari cretacei delle Prealpi lombarde.
Seguì con lo sguardo gli ultimi metri del viaggio della sua adorata Bianchi che, ondeggiando come il cavallo di Custer colpito dalla freccia di Toro seduto, andò a incrasciarsi contro il muro dell’albergo, scatenando il fuggi fuggi di tutte le lucertole dei paraggi…



Luca Masali
L’inglesina in soffitta
Sironi Editore, 479 pagine, 16,50 euro

Nel 1938, alla vigilia della seconda guerra mondiale, un tranquillo paesino sulle rive di un lago diventa l’epicentro di un intrigo internazionale a tinte forti. A cercare di far luce sull’intricata vicenda c’è il Marchion, attempato mastro d’ascia che ha fatto più barche di quanti capelli abbia ancora in testa. Proprio a lui, che capisce le barche meglio delle persone, spetta l’arduo compito di scoprire chi e perché ha ammazzato Raù, il vecchio barcaiolo. E per riuscirci avrà bisogno dell’aiuto di tutto il paese, a cominciare da un paio di ragazzini del posto per finire col Martin Picc, l’impiccione del paese, che non è del tutto a posto con la testa ma sa tutto di tutti e «ci ha più ascoltatori lui dell’Eiar».





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