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Forse dovrei cominciare a raccontare quello che è successo due anni fa, quando quell’aeroplano è cascato nel lago con dentro quella roba segreta, roba di spie. E credevano tutti che era finito nel Lago Maggiore e invece era precipitato proprio vicino a casa mia, a Cadenabbia, nel lago di Como, ma era notte e nessuno se ne era accorto. Ma visto che il tema è sulle mie vacanze, dell’aeroplano magari vi racconterò un’altra volta. Cominciamo da me. Prima che succedesse tutto quel fattaccio, l’estate del 1938 era iniziata bene. Avevo undici anni appena compiuti. Coi frutti di un anno di lavoretti dopo la scuola mi ero fatto la bici, una meravigliosa Bianchi con le manopole di corno; i soldi per il cinematografo riuscivo a metterli insieme quasi sempre, e soprattutto… Beh, soprattutto Lei era tornata, bella da togliere il fiato.
L'Inglesina
Glory Anne era scesa dal battello! Il guaio era che il Poldo era arrivato prima all’imbarcadero.
La tragedia era che teneva strettamente nelle manacce sporche le
manopole di corno della mia
Bianchi. L’orrore era che chiacchierava con Glory Anne, la figlia
dell’ambasciatore inglese a Roma, come tutti gli anni in villeggiatura in quel ramo del lago di Como che volge a mezzanotte
(che quindi, per chi avesse letto il romanzo di quello là di Milano, sarebbe
l’altro ramo). Anche per Glory Anne l’estate cominciava bene: aveva ritrovato
i suoi amici, me e il Poldo. Per godersi le vacanze doveva solo cercare di
tenersi alla larga dall’orribilosa,
Charlotte McNeal, la bambinaia che il padre le aveva affibbiato; una donna
terribile, c’era perfino chi diceva che in realtà era un colonnello dell’Mi5,
il controspionaggio dell’Impero Britannico.
Io invece dovevo cercare di tenere lontano il Poldo
dalla Glory Anne. Quello lì è pazzo, ha degli anelli che fanno un male cane
quando tira i pugni. Il Poldo fa il gradasso solo perché ha la divisa dei
balilla! Ma, tanto, resta scemo lo stesso. L'hanno
anche bocciato. Certo che se
Ma non come il cannone di Giulio Verne.
Lui dice che vuole viaggiare tra i mondi che abbiamo
in testa. “Perché voi capite le barche e non le
persone, vero?” gli aveva chiesto una volta E meno male. La situazione
precipita Perché poi è successo quel fatto brutto. Il Raù, il
vecchio barcaiolo, è stato trovato ammazzato nella sua barca. Con due
fucilate. I carabinieri hanno detto che ad
ammazzarlo era stato il papà del Poldo, durante una lite tra contrabbandieri.
E la barca dove l’avevano ammazzato era proprio una barca da sfrusà,
sì insomma, quelle che usano i contrabbandieri. E l’aveva fatta proprio il Marchion, con le sue mani. Così
i carabinieri sono andati a dar fastidio anche a lui. E
lui che di fastidi non ne voleva si è trovato a dover capire quello che era
successo per davvero. Un po’ per togliersi di dosso i carabinieri, e poi
anche per aiutare il papà del Poldo, che visto che
non poteva pagare, il giudice ci aveva dato un avvocato del lella, insomma, mica uno bravo,
così finiva che veniva fucilato prima di Natale. Poi è arrivato col battello
quel giornalista da Roma che scriveva sul giornale del Mussolini. e
si è sistemato all’Hotel Bretagna, lo stesso della
Glory Anne e dove mia mamma fa le pulizie per prendere qualche soldo. In casa
non ce ne sono mai da quando mio papà se ne è andato
via e nessuno l’ha più visto. Nemmeno io. Lo odio, perché non mi ha portato
con lui in Svizzera, dove il cioccolato è per terra e basta chinarsi a
raccoglierlo.
Io la prendevo in giro, le
dicevo “figurati, Glory, cosa gliene importa a uno
grande del diario di una bambina”, ma lei insisteva che era stato lui. Allora
io ho chiesto per piacere alla mamma di vedere una cosa nella stanza di Glory
Anne quando non c’era nessuno, e lei l’ha fatto ma
qualcuno le ha dato una botta in testa ed è finita in ospedale giù a Como,
per un sacco di tempo. Il Marchion poi è andato a parlare all’avvocato del
papà del Poldo, perché c’era qualcosa che non lo
convinceva nel modo in cui i carabinieri avevano trovato il cadavere morto
del Raù. Quello che non gli sembrava giusto era una
roba di barche, io adesso non mi ricordo, ma se c’entrano le barche c’è da crederci al Marchion. Quello lì sarà analfabeta, ma
di barche ne sa una più del diavolo. Solo che
l’avvocato non ci ha dato retta, e per di più le Camicie Nere hanno picchiato
il Marchion perché era andato dall’avvocato. Ma che
ce ne importa alle Camicie Nere di quello che fa o non fa il Marchion? E poi è successo anche che Adesso però ho finito il foglio, così non
posso più raccontare cos’è successo poi. [Romanzi][Carmilla][About][Inside][Press][Download][Link][Contact][Giochi][Site Map][HOME] |