La
mia splendida truffa sta per diventare realtà.
Lo vedranno quanto vale Oddone Giovanni
Battista.
Tutti lo vedranno: Kissinger, Agnelli, la
Juventus.
Altro che molto rumore per nulla.
Nella Torino della Fiat, della
marcia dei Quarantamila e delle Brigate Rosse, Giambone sfreccia per le
vie del centro con la sua Porsche granata targata TOR0,
infischiandosene delle lotte del proletariato e delle manifestazioni
operaie che scuotono la tranquilla città borghese.
Poi una grande ondata di gelo
che spira dal Polo Nord, stringe in una tenaglia mortale la vita di
Giambone. Ammanettato, processato, condannato con l'accusa di
partecipazione a banda armata, cerca un modo di racimolare denaro e
sopravvivere alla noia del carcere con una truffa che mescola calcio e
sesso. Giambone è abile a intessere imbrogli, e il
mammasantissima del carcere, Don Vincenzo, coltello alla gola e
scagnozzi alle calcagna, gli fa abiurare la fede granata in cambio
della vita e dell'affiliazione alla sua cosca.
Fuori lo aspetta l'occhio
vigile dell'agente Samantha Randazzo, le paranoie della sua donna,
la prostituta adolescente Cosetta detta Cosa e un sottobosco
criminale che cresce all'ombra della Mole. E una gigantesca truffa da
organizzare, ai danni della Juventus e di Gheddafi.
Questa volta il gioco si fa
troppo duro. Ma le cose si complicano quando dagli Stati Uniti vola a
Torino in misterioso Signor K. Con al seguito agenti sceltissimi con un
gladio tatuato sul polso. In una Torino onirica e plumbea, dove la
collina di Superga diventa una giungla impenetrabile piena di
improbabili strutture militari clandestine, il romanzo picaresco
diventa pagina dopo pagina un noir serrato, una avvincente spy story
sulle rive del Po.
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