Recensione di Fulvio
Panzeri
per Famiglia Cristiana
Quei
sottomarini
nel Lago di Como
In un bel libro
Masali reinventa le storie inverosimili ascoltate nell'infanzia
Il
Lago di Como è tornato di gran moda. Almeno in letteratura. E ora è
lo scenario di un romanzo leggibilissimo, oltre che originale nelle
varie situazioni che mette in scena. Ne è autore Luca Masali, che ha
già pubblicato libri di successo, tradotti in vari Paesi europei.
L'azione narrativa attraversa un'estate avventurosa sul ramo che
Manzoni non aveva preso in considerazione, nella zona di Cadenabbia.
Siamo ai tempi del fascismo, quando il luogo era assai frequentato
dai turisti stranieri, tanto che fra i personaggi principali c'è una
ragazzina inglese, accompagnata da una severa bambinaia che
riserverà molte sorprese ai lettori.
Il titolo del libro è L'inglesina in soffitta (Sironi, pp. 480, €
16,50), ma non si tratta dell'ospite del lussuoso albergo, bensì di
una barca che sta costruendo il Marchion, un tipo strano e originale
che diventa l'emblema, con il Martin Picc, l'impiccione del paese,
di quelle storie di lago che hanno dato l'avvio al romanzo. Masali
dice: «Fin da piccolo ho sentito raccontare storie inverosimili,
avventure in quel ramo del Lago di Como, il quale, a seconda di chi
le raccontava e del contesto, tendeva a dilatarsi come un oceano
infuriato, oppure diventava un gelido abisso brulicante di mostri, o
ancora teatro di epiche battaglie navali tra contrabbandieri e
finanzieri».
Nel romanzo c'è tutto questo: l'epica popolare vista nell'ottica dei
ragazzini, l'avventura, la storia, la politica, il mistero, le
missioni segrete, gli aerei caduti e le cassette disperse nel lago.
L'abilità di Masali sta nel dosa-re queste dimensioni, creando una
suspense continua, in un'operazione postmoderna che rende il romanzo
uno dei più riusciti della stagione.
Chi li avrebbe immaginati i sottomarini (Lariosauri) nel Lago di
Como? Qui ci sono, insieme con i servizi segreti inglesi e
un'inedita interpretazione della scomparsa di Majorana, il fisico di
cui si era occupato anche Sciascia.
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